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Carrelli abbandonati: 10 consigli per salvare subito il tuo eCommerce

Carrelli abbandonati: come risolvere?

Hai un eCommerce? Allora ti sarai di sicuro imbattuto nel problema dei carrelli abbandonati, ma non disperare: è una questione più comune di quello che credi! L’importante è sapere come gestire e affrontare al meglio il tutto, per dare al tuo business la spinta di cui ha bisogno. Vediamo come!

Carrelli abbandonati: un problema non da poco!

Partiamo dal principio: cosa intendiamo quando parliamo di “carrelli abbandonati”? Intendiamo soprattutto un problema che chiunque venda online si trova, prima o poi, ad affrontare. Sì, stiamo parlando proprio con te: se utilizzi strumenti come eCommerce Avanzato di Google Analytics, avrai visto come molte persone aggiungano prodotti al carrello sul tuo shop online… Per poi sparire nel nulla. Ecco, questo è un tipico caso di carrello abbandonato.

Sarai d’accordo con noi che si tratta di un’occasione persa. Tutte queste sono infatti vendite che non sono diventate tali per una questione davvero, ma davvero di poco. E, di conseguenza, di potenziali clienti che con tutta probabilità avrai perso per sempre. Un rischio che è meglio scongiurare, non credi?

Avrai probabilmente già sentito parlare di funnel – “imbuto” in italiano – e di quanto sia qualcosa da tenere costantemente sotto osservazione. Già perché il percorso di ogni tuo utente, dalla non conoscenza all’affezione, è ciò che determina davvero il successo (o l’insuccesso) del tuo business. In questo processo l’aggiunta al carrello si va a collocare verso la parte bassa dell’imbuto, ovvero quella dove avviene la conversione dell’utente stesso: a un soffio dal traguardo, insomma, sarebbe davvero imperdonabile non riuscire a raggiungere l’obiettivo!

Il tasso di abbandono del carrello

Un dato che devi assolutamente considerare è il tasso di abbandono del carrello: quel numero così fastidioso che oggi, con qualche suggerimento, vogliamo spiegarti come ridurre. Calcolarlo è molto semplice, ma soprattutto è qualcosa che devi fare subito per iniziare a inquadrare l’entità del tuo problema.

Come calcolare il tasso di abbandono del carrello? Da Google Analytics, configurato con eCommerce Avanzato, in tre semplici step:

1. Dalla barra laterale sinistra, seleziona la tab “Conversioni”
2. Clicca su “E-commerce” e in seguito sulla sottosezione “Comportamento di acquisto”
3. Ti troverai di fronte a questo grafico a barre: ecco cerchiato il tuo tasso di abbandono del carrello

Urge una soluzione!

Il tuo tasso di abbandono dei carrelli ti spaventa? Indipendentemente dal risultato beh, c’è sempre spazio per migliorare. È sempre possibile infatti puntare a una riduzione man mano più marcata, con risultati tangibili sin da subito per la tua attività. Va in ogni caso detto come non ci sia in assoluto un tasso troppo alto o miracolosamente basso, ma esistano dei numeri a cui far riferimento in base alle diverse situazioni – ambientali, di processo, settoriali – che il mercato di oggi propone ogni giorno.

Secondo un’indagine condotta intervistando i responsabili marketing di 500 brand globali, è emerso un tasso di abbandono del carrello medio dell’88.05%. Una media che chiaramente tende a variare da settore a settore (Fonte: Statista):

  • Nell’automotive troviamo un abandonment rate del 96.88%
  • Anche il settore lusso mostra una percentuale “elevata”: il 92.6%
  • I settori farmacia e assicurazioni hanno tassi rispettivamente del 77% e 68%
  • Fashion (90.68%), elettronica di consumo (85.5%) e sport (84.2%) si assestano intorno alla media.
Come promuovere ecommerce

I numeri, si sa, sono solo numeri. Sottovalutarli del tutto può però essere un errore davvero grave: sulla base delle dinamiche del tuo settore prova dunque a stabilire un tasso di abbandono che sia SMART, in modo da avere ben chiaro un primo obiettivo da raggiungere per ottimizzare i risultati che puoi ottenere.

Come diminuire i carrelli abbandonati?

Dopo aver introdotto l’argomento passiamo subito al dunque: ridurre questo benedetto tasso di abbandono dei carrelli è ora il tuo obiettivo, e per raggiungerlo abbiamo preparato per te dieci pratici consigli da mettere in atto sin da subito. Qualcuna di queste soluzioni potresti anche averla già adottata, ma siamo certi che un’infarinatura generale non può che farti bene, soprattutto su un tema così importante. Cominciamo!

Costi extra? No grazie!

Il tuo cliente si è finalmente deciso ad acquistare il prodotto che tanto desidera e che tu hai preparato apposta per lui. Dopo averlo aggiunto al carrello e aver inserito i propri dati, però, qualcosa va storto: «E tutti questi costi extra da dove saltano fuori?» si chiede appena prima di andarsene dal tuo sito, senza neanche salutare. Cosa intendiamo con costi extra? Spese di spedizione, IVA, eventuali dazi doganali e tasse di ogni tipo che si vanno a sommare al prezzo del prodotto. Costi che, comprensibilmente, in quanto professionista ti trovi pressoché costretto a inserire e che dunque è giusto che ci siano.

Vanno però definiti in anticipo, proprio per evitare la fuga del tuo potenziale cliente che si trova a dover spendere di più di quanto aveva preventivato. In maniera molto semplice potresti dunque inserirli nelle varie pagine prodotto, specificandoli appena sotto al prezzo e preparando dunque l’utente alla spesa aggiuntiva. Se dovesse fare al caso tuo, valuta anche la possibilità di offrire la spedizione gratuita: il 79% degli utenti si dice infatti più propenso ad acquistare quando non ci sono costi di consegna (Fonte: WalkerSands).

Metodi di pagamento

Capita più spesso del dovuto che un utente, una volta atterrato su un eCommerce, si trovi a cambiare idea prima di procedere con l’acquisto. Il motivo? Spesso è tanto semplice da essere assurdo: mancano metodi di pagamento che siano sicuri e affidabili. In moltissime piattaforme di shopping online, infatti, non si trovano segnalati da nessuna parte quelli accettati, che vengono poi elencati solo in fase di pagamento: un errore da non commettere, nella maniera più assoluta. Se una persona non può fidarsi al 100%, è davvero molto difficile che decida di comprare.

Ricorda di specificare sempre quali sono i metodi di pagamento su cui i tuoi utenti possono contare, assicurandoti che siano sicuri e che quelli presenti possano soddisfare esigenze diverse per clienti diversi. A qualcuno verrà più comodo pagare con un bonifico, a qualcun altro con PayPal mentre altri ancora vorranno utilizzare la carta di credito… Cerca di farti trovare sempre pronto, i tuoi clienti ti ringrazieranno!

Account obbligatorio

Mettiti per un attimo nei panni di un utente: quante volte ti capita di voler acquistare qualcosa su un sito web, e di trovarti costretto a creare un account? La risposta? Tante, tantissime, troppe! Si tratta infatti di una pratica molto comune ma che, dati alla mano, porta all’abbandono del carrello da parte del 34% degli utenti: uno su tre, insomma, deciderà di non acquistare proprio perché il processo risulta più macchinoso di quel che si aspettava. (Fonte: Sleeknote)

In questo caso la soluzione è immediata, e prevede semplicemente di offrire la possibilità di comprare senza dover per forza creare un profilo. All’utente basterà inserire i suoi dati anagrafici e scegliere il metodo di pagamento, punto e basta. Non sentendosi obbligato a dare certe informazioni sarà inoltre molto più sereno, e magari propenso a iscriversi spontaneamente in un secondo momento, attirato da promozioni e servizi da te offerti.

Il supporto mobile? E che è?

Un errore imperdonabile è quello di trascurare il supporto mobile del tuo eCommerce e, in generale, del tuo sito web. Pensaci: quante persone oggi più che mai hanno uno smartphone, un tablet o un altro dispositivo oltre al PC? Basti pensare che il 53% degli utenti, in media, naviga su internet proprio da mobile (Fonte: BroadbandSearch).

Google Micro Momenti

Sviluppare una piattaforma completamente mobile-friendly, insomma, dev’essere un must senza se e senza ma. Il rischio è di perdere per strada, potenzialmente, fino alla metà dei tuoi clienti!

La chiarezza, questa sconosciuta

Nel caso in cui un cliente volesse effettuare un reso o una sostituzione di un prodotto acquistato… Può farlo? Entro quanto tempo? E come? Tutte informazioni fondamentali, che devi assolutamente specificare per evitare incomprensioni ma, soprattutto, di vedere gli utenti scappare dal tuo sito.

Già perché una mancanza di chiarezza porta, inevitabilmente, a una mancanza di fiducia. Dai ai tuoi utenti sin da subito tutto ciò di cui hanno bisogno, informandoli su termini e condizioni e facendo così in modo che si possano fidare di te. Al 100%.

Coupon e codici sconto

Strumenti di marketing da non sottovalutare sono, senza dubbio, coupon e codici sconto: due leve semplici ma molto efficaci, che vale la pena quantomeno testare all’interno di ogni strategia di vendita. Se però un discount code non funziona… È un bel problema! Stai attento a definire in modo chiaro e semplice, ma soprattutto immediato, tempi e modalità di utilizzo dei vari coupon (Fonte: Uniqodo).

Lo sconto è valido sempre, solo in alcuni periodi o su alcuni prodotti? È previsto un minimo di spesa? Il tuo obiettivo dev’essere qui spiegare al potenziale cliente cosa può avere, gettando solide basi nell’accompagnarlo all’acquisto.

Ehi, torna qui!

Un utente ha aggiunto prodotti al carrello, ha iniziato la procedura di checkout ed è poi uscito dal sito? Bene, riportalo subito indietro! Una soluzione molto utile in questo senso – e realizzabile, in caso di brand di grosse dimensioni, con un raffinato sistema di automation – è quella di richiamare subito all’azione il tuo cliente. Come? Con una semplice email che lo inviti a riprendere da dove aveva lasciato.

Una comunicazione che dev’essere tempestiva, e ottimizzata magari suggerendo altri articoli da considerare che siano correlati a quelli già in carrello. Non si tratta solo di rimediare ma, citando un famoso chef della TV, di ribaltare completamente la situazione!

404

In alcuni casi, può anche capitare che l’utente sia materialmente impossibilitato a completare la transazione. Non ci credi? Fidati: molti eCommerce sono dei veri e propri film dell’orrore, ma di quelli davvero brutti brutti. Se in fase di checkout emergono errori di vario genere, dal famigerato 404 a fastidiosi problemi legati alla compilazione dei vari campi, è molto difficile che una persona decida di perdere dell’altro tempo.

slider in homepage si o no

Prevenire è meglio che curare, e perciò ti consigliamo di testare più e più volte la procedura di acquisto: funziona tutto come si deve in ogni fase? Riesci a completarla senza problemi? Non si è mai troppo prudenti, ecco perché eseguire periodicamente delle prove anche in questo senso non è assolutamente una cattiva idea.

Carrelli abbandonati: tiriamo le somme!

Abbiamo dunque visto come, in uno scenario in costante evoluzione come quello dello shopping online, è essenziale farsi trovare sempre pronti. E a volte basta davvero molto poco: dei semplici accorgimenti possono portarti grandissimi risultati, e il tuo business potrà crescere sempre di più giorno dopo giorno.

Addio carrelli abbandonati!

Ci rendiamo conto, in ogni caso, di quanto le soluzioni proposte non siano sempre alla portata di tutti: chi gestisce un’attività deve tenere sott’occhio tante, tantissime lavorazioni differenti e spesso non ha proprio il tempo per avere tutto sotto controllo. Ecco perché il nostro consiglio è di affidarti a professionisti seri e qualificati, che possano non solo alleggerire il tuo carico di lavoro, ma anche dare al tuo business la spinta definitiva di cui ha bisogno.

Noi di Monkey Theatre Studio abbiamo più di dieci anni di esperienza nel settore, e possiamo perciò darti una mano per studiare insieme le soluzioni migliori per il tuo caso. Lavoriamo utilizzando WooCommerce, Shopify e tutte le piattaforme di vendita online adatte a qualsiasi tipo di esigenza. Ogni cliente, per noi, ha una propria storia: una storia che merita di essere raccontata, e che possiamo aiutarti a comunicare nel modo più efficace possibile. Vuoi un Brand Check-Up gratuito? Contattaci subito!

Infine, un piccolo approfondimento su una cosa a cui abbiamo fatto riferimento poco fa: l’automazione. La gestione di un eCommerce è un processo estremamente complesso e delicato, che noi possiamo aiutarti a organizzare anche con l’aiuto di tool professionali di altissimo livello. Come AutomateWoo, il software perfetto da integrare a WooCommerce per svolgere tutta una serie di operazioni funzionali alla crescita del tuo shop online:

  • Creazione di eMail per follow up, carrelli abbandonati e (ri)proporre agli utenti ciò che hanno inserito nella loro lista desideri
  • Invio di notifiche tramite SMS
  • Impostazione di coupon e sconti personalizzati
  • eMail automatiche per compleanni, eventi e segmenti di utenti specifici
  • … E tante, tantissime altre!

Ridurre i carrelli abbandonati: come fare?

Ti lasciamo come sempre con un piccolo regalo apposta per te: una pratica checklist da stampare e appiccicare dove vuoi, per avere sempre sott’occhio i nostri consigli per salvare e ottimizzare il tuo eCommerce!

  • A volte per ridurre il tasso di abbandono dei carrelli basta molto, molto poco
  • Inizia calcolando il tuo: installa Google Analytics e controlla l’apposito dato
  • Tieni in considerazione i benchmark di settore: ogni industria ha il suo, in relazione a prodotti e servizi offerti
  • Chiarisci nel dettaglio metodi di pagamento, scontistiche, termini e condizioni: i tuoi clienti te ne saranno grati!
  • Guai ad avere un sito non ottimizzato per il mobile: effettua test periodici, per scongiurare errori e problemi di ogni tipo
  • Non costringere chi vuole comprare a creare un account, fai in modo di rendere il tutto il più semplice possibile
  • Se un utente abbandona a un passo dall’acquisto riportalo subito indietro, spesso basta una semplice email!
  • Affidati a dei professionisti, che possano valutare e seguire la tua attività passo dopo passo

Per qualsiasi domanda, chiarimento o per ottenere un preventivo non esitare a contattarci: noi di Monkey Theatre Studio siamo a tua completa disposizione, per soddisfare ogni tua richiesta e accompagnarti nella tortuosa strada della comunicazione digitale di oggi.

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